Imparare ad ‘ascoltare’

 Mettersi in ascolto, dell’altro e di sé, è la chiave per intavolare, in modo vero e proficuo, il nostro “Dialogo nel buio”, l’esperienza forte della nostra giornata milanese. Per una volta i ruoli cui siamo abituati si invertiranno: ciò che è per noi scontato si rivelerà, in realtà, un grande dono che abbiamo ricevuto; chi di solito ‘guida’ si scoprirà smarrito. Capiremo cosa vuol dire, in concreto, vestire i panni di un altro. Avere bisogno degli altri. E tutto sarà diverso, per sempre.

Per prepararci al nostro incontro: www.dialogonelbuio.org

 

L’Istituto dei ciechi di Milano

 

L'ideazione dell'Istituto risale al 1836, quando Michele Barozzi avvertì l’esigenza di organizzare un centro per i non vedenti a Milano e i Conti Mondolfo finanziarono il progetto. La generosità si dimostrò contagiosa e in pochi anni le iniziative si moltiplicarono: nel 1864, l'Istituto di Milano adottò, primo in Italia, l'alfabeto "Braille", destinato ad assumere una così grande importanza nella istruzione dei ciechi. Subito dopo venne creato l'Asilo per i bambini ciechi, in quanto era indispensabile avere una scuola materna, preparatoria.

L’attuale sede di via Vivaio fu progettata dall'Arch. Giuseppe Pirovano ed edificata in seguito ad un importante lascito. Nel 1926 l'Istituto dei Ciechi è stato dichiarato Istituto Scolastico e posto alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione. All’epoca comprendeva le elementari e la Scuola di Avviamento Professionale per ciechi (laboratorio di vimini, falegnameria e maglificio). Negli ultimi decenni sono state compiute importanti scelte per orientare l’Istituto verso nuovi servizi più aderenti ai moderni concetti di assistenza e di educazione. Particolarmente prezioso è il servizio di consulenza, che ha in carico oltre 200 allievi, non vedenti e ipovedenti, nei diversi tipi di scuole e istituzioni educative delle province di Milano, Como, Cremona, Lodi, Varese,  Alessandria, Novara e Piacenza.

 

Per saperne di piùwww.istciechimilano.it